Suona la sveglia. Apri un pochino gli occhi, ti giri un poco nel letto e pensi: “solo altri 5 minuti”. I 5 minuti più lunghi della storia. Alla fine ti alzi e senti già di essere in ritardo.
L’esperienza del parto deve essere come quella di uscire da sotto le coperte.
Ma il bagno è caldo e ti godi un po’ il tuo tempo lì dentro. Ti prepari distrattamente, pensando a quello che ti aspetta durante la giornata. Una corsa e sei in macchina o su un mezzo pubblico: sei nel traffico e inizia a salire l’agitazione. Riuscirai ad arrivare in tempo? Accendi la musica e metti la tua canzone preferita: ah che bella giornata!
Sei a lavoro. Troppe cose da fare. Ne fai una ma stai pensando alle mille che ti aspettano. E a un certo punto inizi a pensare al weekend, finalmente potrai rilassarti. Ma hai appena iniziato a sognare che subito un cliente diventa il tuo peggior incubo: “ma proprio a me doveva capitare questo?!”
Le cose da fare sono troppe, ti senti sommerso, ti senti sommersa, e immediatamente realizzi che se la tua vita è così drammatica la colpa è senz’altro di alcuni dei tuoi colleghi o dei capi, perché tu fai tutto al meglio e quindi sicuramente c’è qualcuno che sta facendo malissimo, visto che proprio è impossibile uscirne senza stress da questa vita. Così inizi a chiacchierare col collega simpatico, ti fai due risate e tutto torna a essere divertente.
E arrivi alla sera, sei contento di aver fatto tutto. Finalmente un po’ di calma, che subito viene rotta dalle lamentele che escono spontaneamente dalla tua bocca di tutto quello che è andato male durante la giornata e di quello che ti aspetta il giorno dopo.
“Perdi un’ora, guadagni un’ora. Questa è la tua vita e sta finendo un minuto alla volta.”
Vedi?! Questo è il racconto di una giornata qualsiasi di una persona qualsiasi. Cambia un paio di nomi, dai due spennellate di verde e una di grigio qua e là e diventa perfettamente il tuo.
Come lo so? Semplice, è una storia costruita interamente sugli opposti. È una storia in cui per ogni cosa bella immediatamente ne appare una brutta. Per ogni cosa che ti fa sentire vivo, ne appare una che ti uccide.
Se guadagni qualcosa, subito senti che stai perdendo qualcos’altro. E non si tratta di un giorno particolare, tutti i giorni sono così.
Hai mai vissuto un giorno intero, 24 ore, senza neanche un momento in cui hai pensato a una cosa brutta?
“Che bello stare qui, è un posto magico. Vorrei vivere qui per sempre, peccato che devo tornare fra 1 settimana alla mia vita…”
Vedi?! Proprio non ci riesci. Pensi a una cosa bella e subito viene fuori il suo opposto. Questa vita è un vero inferno, che senso ha?! Non esiste modo di essere felice veramente. Perché appena sei felice, subito arrivano i pensieri infelici.
Devo dirtelo, è inutile che ci giriamo intorno, non potrai MAI avere solo pensieri felici. È impossibile, per ogni pensiero felice ne avrai sempre subito uno triste. Per ogni pensiero bello ne avrai sempre subito uno brutto.
Funziona così, non puoi farci nulla. Il tuo centro intellettuale funziona così, il suo scopo è quello di discriminare la realtà, di capire come le cose sono divise tra loro e come possono ordinarsi. Quindi è così, devi metterti l’anima in pace, per fare il suo lavoro, ogni volta che viene stimolato un pensiero, in associazione automatica c’è immediatamente anche il pensiero opposto. Se non funzionasse così sarebbe veramente poco utile.
“Posso saltare giù dal palazzo!”
Sì, certo che puoi ma poi ti spiaccichi per terra. Vedi quanto è utile che per ogni pensiero che si manifesta appaia subito anche il suo opposto?
Quindi stai fermo, non devi fare nulla, funziona benissimo così. Non devi cercare di fermare la tua mente, lei è a posto.
“Ma i pensieri mi assalgono di continuo! Cerco di non pensare facendo altro ma appena smetto, appena rimango solo la notte nel letto, i pensieri mi risucchiano, non smettono fino a che non crollo nel sonno per lo sfinimento!”
Lo so. Se proprio ci tieni, posso dirti quello che devi fare se vuoi fermare la tua mente. Fai attenzione, perché questa cosa può realmente cambiare la tua vita in un attimo! Se vuoi spegnere il tuo cervello, prima devi spegnere i tuoi reni, così si spegnerà il cuore, poi i polmoni e allora si spegnerà anche il cervello.
“Ma così muoio!”
Certo che muori. Te l’ho detto che la mente funziona così. Se vuoi che non funziona devi ammazzarti. Purtroppo c’è gente che arriva a farlo. E in futuro realisticamente saranno sempre di più le persone che, per trovare un po’ di pace dalla propria mente, la spegneranno del tutto.
Ma non ti serve a niente. Perché tu vuoi esserci ma non vuoi che ci siano i pensieri che ti massacrano. Se per farli sparire smetti di esserci non hai ottenuto nulla. Ci sei?!
Ti ripeto, non devi spegnere nulla. Quello che devi fare è esattamente l’opposto: devi accenderti. Devi accendere te stesso. Ti ho detto che i pensieri arrivano sempre a coppie di opposti. Quindi se la tua giornata è tutta una montagna russa di alti e bassi, significa che tu non ci sei perché sei perso nei tuoi pensieri.
Sei identificato nei tuoi pensieri. Sei identificato nella tua mente psicologica. Sei convinto che la vita sia un processo psicologico. E poi dici: “quanto mi piacerebbe vivere come un cane: mangio, cago e dormo!” E arrivi a dirlo perché il cane non pensa, è questo quello che ti piacerebbe. Ma vedi?! Hai appena detto che il cane è vivo e non pensa. Quindi la vita non è pensiero.
PENSO DUNQUE SONO È UNA MEGA STRONZATA!
Classic Moment in cui la tocco piano. “Penso dunque sono” è una stronzata perché la verità è che “sono e dunque posso pensare o non pensare”.
E proprio quando non pensi a nulla ti godi a pieno la giornata. Vero o no?! È quando senti che non hai pensieri che stai una bomba. Se per sbaglio inizi a pensare che stai una bomba subito tutto perde colore.
Ma non sono i pensieri il problema. La nostra mente psicologica è lo sviluppo ultimo della più alta tecnologia mai creata sulla terra. È lo strumento che può farti elevare. È lo strumento che ti permette di essere consapevole della tua vita e quindi di direzionarla. Ma è uno strumento. Tu non sei uno strumento. Tu sei colui che usa lo strumento.
“Le cose che possiedi alla fine ti possiedono”
Se è lo strumento che usa te, se è la macchina che usa la vita e non la vita che usa la macchina, tu non ci sei. Perché tu sei la vita.
La vita non è da un’altra parte. Non devi raggiungerla. Non la puoi comprare rispettando i dogmi che ti impone il tuo mondo. Tu sei la vita. E se non ti accendi, la vita non la sentirai mai. Devi accendere la tua sensibilità. Devi prendere una distanza dai tuoi pensieri e devi smettere di credere che la vita è un processo psicologico.
Se riduci te stesso a un processo psicologico sarai sempre vittima degli opposti, perché vivrai in un mondo inventato in cui gli opposti non sono reali ma tu li vivi in continuazione.
Se ti butti da un palazzo ti spiaccichi. Se te lo dico stai male? No, fino a che non ti identifichi con il pensiero di buttarti: ma appena ti identifichi immediatamente senti che la tua vita è in pericolo. Ma non sta succedendo nulla. Sei seduto in terrazza a bere una birra.
La vita è esserci. È un processo esistenziale. È qui e ora.
La mente serve a farti vedere quali cose potrebbero accadere, quali passi potresti fare e ti fa vedere tutte le opzioni. Ma non esiste nulla di quello che ti fa vedere la mente, sono solo idee. E se funziona bene ti farà vedere molto chiaramente sempre una coppia di opposti, perché per ordinare la tua vita è fondamentale sapere pro e contro di ogni cosa che vorresti fare.
Ma non è la realtà. Sono solo migliaia di possibili realtà. Sei tu poi a scegliere quale vivere. Sei tu a scegliere quale rendere reale.
Sei tu a scegliere quale vivere se sei presente. Se ci sei. Se hai compreso che la vita è un processo esistenziale e non sei perso nei tuoi processi psicologici.
Quando ti perdi nei tuoi processi psicologici immediatamente ti agiti. Perché tu sei fatto per esistere in un mondo materiale e l’unica stabilità che puoi avere è nel mondo materiale, cioè nel successo. Nella capacità di fare le cose che vuoi, di ottenere i risultati che vuoi.
I risultati sono esistenziali, non psicologici. Se ti racconti che ottieni risultati ma non è vero, stai male. Se non ottieni risultati ma non ti racconti nulla, semplicemente sai che quello che hai fatto non porta risultato e provi un’altra cosa. Stai bene, non c’è niente che ti rovina la giornata. Ci sei?!
Quando ti perdi nei pensieri e arrivi a quello che succederà a fine mese o peggio quello che succederà della tua vita in generale, hai perso completamente il contatto con la realtà. Sei identificato con dei pensieri generati per associazione da altri pensieri: “se succede questo e poi succede questo, allora succede quest’altro e io posso fare questo…” ma ti sei già perso. Già sei agitato perché esistenzialmente non c’è nulla di tutto questo, se non i tuoi calcoli, le tue masturbazioni mentali.
Se prendi una distanza puoi mettere a fuoco i tuoi pensieri e vedrai che sono solo il grande strumento di calcolo che hai per tracciare una rotta, una direzione. Ma stai solo tracciando. Non stai già lì. Se mentre tracci la rotta intanto stai guidando la nave invece di stare fermo, poco male, quello che è reale per te è lo scoglio a 10 metri, non la scoperta delle Americhe!
E questo scoglio lo puoi evitare con facilità, è lì davanti a te e tu basta che giri un poco il timone.
Ogni volta che sei presente alla tua esistenza, sei in controllo. In questo momento ci sono tutta una serie di cose che puoi fare senza difficoltà. Sono tutte le cose con cui puoi relazionarti ora, in questo momento.
Hai un problema con una persona? Puoi alzare il telefono ora o puoi andare da lei ora e chiarirti.
“Eh magari fosse così facile. Ma se ci vado poi pensa che…”
Ecco che sei scivolato nel processo psicologico. Puoi fare tutte le valutazioni del caso per capire qual è il modo più vantaggioso per parlare con questa persona e magari il più vantaggioso è non parlarci, ma se lo hai valutato da una distanza, quella che prendi poi è una scelta esistenziale e tu stai bene. No dubbi, no rimorsi, no agitazione.
Se lasci che i tuoi pensieri arrivino, passino e vadano via. Se ti metti in sala con i popcorn e ti guardi la nuova serie tv “whereismymind”, vedrai che la tua mente è sullo schermo e tu, finita la proiezione, puoi uscire e vivere. Se rimani incollato allo schermo, invece, finisci come i koreani che pisciano nella bottiglia pur di non smettere di giocare ai videogiochi.
“Bisognava riconoscerglielo, aveva un piano e cominciava ad avere un senso alla maniera di Tyler. Niente paura, niente distrazioni, la capacità di lasciarsi scivolare di dosso ciò che non conta.”
Usa una lama affilata e pulisci il coltello ogni volta che lo usi. In questo modo sarai sempre molto acuto e mai attaccato.
Un monaco chiese al Maestro di essere istruito nello Zen.
“Hai mangiato la zuppa?” disse il Maestro.
“Sì” rispose il monaco.
“Allora lava la tua ciotola” replicò il Maestro.
In quel momento il monaco fu illuminato.
Illuminati anche tu!