Devi allenarti ogni giorno. Se vuoi un risultato reale, devi imparare ad allenarti ogni giorno.
Un allenamento è reale quando esiste un programma, quando esiste uno scopo e quando esiste un allenatore.
Lo scopo è semplicemente un risultato. Lo scopo è sempre collegato al tuo orizzonte, quindi ai tuoi confini. Lo scopo è sempre al di là dei tuoi limiti. È la porta di accesso a una nuova dimensione. Non devi cercare uno scopo elevato. Non esiste uno scopo elevato e non ha neanche senso di esistere. Uno scopo è semplicemente una meta che sta al di là del te stesso di oggi. Lo scopo ha come risultato la liberazione.
Possono esistere 2 tipi di scopo. Ci può essere lo scopo esterno, quindi lo scopo che ha come risultato l’imparare a fare qualcosa fuori. Questo tipo di scopo aumenta la tua specializzazione, aumenta la tua capacità di azione ma non incide minimamente sulle tue convinzioni e sui tuoi atteggiamenti. È un tipo di scopo che rafforza la tua convinzione che tutto è diviso, che tutto è separato. Imparare una cosa non ti aiuta a impararne un’altra perché nella tua visione del mondo tutto continua a rimanere diviso e tu continui a non collegare mai nulla.
Sai guidare un’automobile?! Tutti sappiamo guidare un’automobile. Qualcuno meglio di un altro ma solo perché guida spesso, si allena spesso. Ma tutti sappiamo guidarla. Dato che vediamo che tutti lo fanno non ci sembra strano poterlo fare e impariamo a farlo. Ti voglio svelare un segreto: imparare a guidare un’automobile è una roba complicatissima. Richiede di allineare le nostre funzioni verso uno scopo. Richiede che ogni funzione sia attenta. Richiede che tu abbia un’attenzione divisa tra te, l’automobile e la strada. È assurdo quanto è complicato se ci pensi. Se ti ricordi di quando hai imparato.
E allora come fai a dire a te stesso che ora non puoi imparare questa cosa che devi fare? Come fai a dire a te stessa: “non ce la faccio?!” Come fai a dire: “io sono diverso e questo non lo saprò mai fare?!”
Puoi farlo facilmente perché hai sempre perseguito scopi esteriori e ogni risultato ti sembra scollegato dal resto. Non hai mai imparato a imparare. Hai solo imparato una cosa e poi un’altra e poi un’altra ancora. Ma tu sei rimasto nello stesso punto. Hai solo aggiunto peso al tuo bagaglio. Sei rimasto bloccato.
“La foto della scuola non mi assomiglia più ma i miei difetti sono tutti intatti”
L’altro tipo di scopo è l’inverso, è lo scopo interiore. Lo scopo interiore non è rivolto a imparare a fare qualcosa. Lo scopo interiore è rivolto a imparare a imparare come si fa qualcosa. Lo scopo interiore è imparare il tuo funzionamento. Questo scopo ha come risultato la riunificazione di te stesso. Ti mostra che tutto è unito.
E ogni volta che osservi un tuo funzionamento a un livello più profondo, immediatamente la tua nuova conoscenza si applica a tutto ciò che fai o che vorresti fare. Dentro di te si trova la strada più corta per la tua evoluzione volontaria. E non è solo la più corta. È anche l’unica che può farti evolvere. Perché se ti incammini verso il fuori non avrai mai il tempo sufficiente per arrivare anche a fare solo un piccolo passo evolutivo. Lo sai, per un’evoluzione meccanica ci vogliono migliaia di anni.
L’homo sapiens è apparso almeno 300 mila anni fa. Lo sai cosa significa? Che un uomo di 300 mila anni fa era esattamente identico a te geneticamente. Stesse identiche capacità funzionali. Quindi: o punti a raggiungere il milione di anni… ma ti ricordo che Matusalemme è morto a 969 anni. Se neanche lui è arrivato a mille, che tu arrivi a un milione è dura. Vedi tu!
Oppure prendi la strada dell’evoluzione volontaria. Su questa strada una vita è più che sufficiente per evolvere. Ti dirò di più. È pura troppa. Su questa strada in una vita puoi salire non di un gradino, ma di vari piani. Ma devi allenarti nel tuo mondo interiore e non fuori.
È molto più duro l’allenamento interiore di quello esteriore. Ci vuole molto coraggio per allenarsi interiormente. Perché allenarsi interiormente ha come primo scopo quello di imparare a superare la paura e la vanità: le 2 grandi illusioni che ti tengono dentro Matrix.
“Svegliati, Neo. Matrix ti controlla… Segui il Coniglio Bianco…”
Per iniziare l’allenamento interiore devi saltare giù nella tana del Bianconiglio. E non puoi semplicemente farlo. Devi essere preparato a farlo. Devi essere pronto. L’allenamento con degli scopi esterni qualsiasi devi farlo solo in funzione di prepararti per il salto nella tana del Bianconiglio. E devi farlo ora perché sai che il Bianconiglio va molto di fretta e se non ti sbrighi potresti non trovare più l’ingresso.
Un esercizio qualsiasi va bene per preparati. Basta cambiare di mano forchetta e coltello quando sei a pranzo per allenarti. L’importante è che ti ricordi di farlo ogni giorno.
Il programma di esercizi lo progetti la mattina. Durante il giorno ti alleni. La sera osservi il risultato dell’allenamento. E questo devi farlo ogni giorno. Devi avere la forza per fare un programma, allenarti e osservarti ogni giorno. Allenarti e basta non serve perché diventa meccanico. Devi fare tutte e 3 le cose ogni giorno per rimanere sveglio. Devi fare tutte e 3 le cose ogni giorno per 40 giorni per ottenere un risultato reale. Questa è preparazione.
Se non lo fai, torni a dormire.
“Morpheus: Immagino… che in questo momento ti sentirai un po’ come Alice che ruzzola dentro la tana del Bianconiglio, mh?
Neo: L’esempio calza.
Morpheus: Lo leggo nei tuoi occhi. Hai lo sguardo di un uomo che accetta quello che vede solo perché aspetta di risvegliarsi. E curiosamente non sei lontano dalla verità. Tu credi nel destino, Neo?
Neo: No.
Morpheus: Perché no?
Neo: Perché non mi piace l’idea di non poter gestire la mia vita.
Morpheus: Capisco perfettamente ciò che intendi. Adesso ti dico perché sei qui. Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c’è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra nel mondo. Non sai bene di che si tratta ma l’avverti. È un chiodo fisso nel cervello. Da diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me. Tu sai di cosa sto parlando.
Neo: Di Matrix.
Morpheus: Ti interessa sapere di che si tratta, che cos’è? Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.
Neo: Quale verità?
Morpheus: Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos’è. [porge due pillole a Neo] È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant’è profonda la tana del Bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.”
DOVE TI PORTERÀ IL BIANCONIGLIO?
NON LO SO, SEGUILO!
Bene. Ti serve uno scopo. Ma quale? Come fai a scegliere uno scopo? Sei lì che ti dici che non lo sai. Che non riesci a capire quale deve essere il tuo scopo.
Non devi trovare nessuno scopo. Lo scopo appare, devi solo osservare. Devi solo sforzarti di vedere. Lo sai la parola scopo che origine ha? Viene dalla parola greca skopos: esploro, osservo. Viene dal verbo greco skeptomai: guardare.
Se rimani sul divano col telecomando in mano a fare zapping tra i programmi che ti piacciono, non troverai nessuno scopo. Devi iniziare a muoverti. Devi iniziare a guardarti intorno. Devi iniziare ad aprire gli occhi.
Devi iniziare ad allenarti. Per tenere gli occhi sempre aperti ti devi allenare. E per allenarti hai bisogno di un programma di esercizi. Da dove devi partire? Da piccoli esercizi. Devi iniziare con dei piccoli scopi. Se pensi di poter fare grandi cose ma ti arrendi davanti a quelle piccole, sei ricaduto nel sonno dell’illusione.
Se pensi di poter cambiare il mondo ma di non poter cambiare te stesso, sei addormentato.
Se pensi di poter avere successo ma di non essere in grado di svegliarti presto la mattina, sei addormentato.
Se pensi di poter fare quello che vuoi ma non riesci a resistere a un dolcetto che sta davanti a te, sei addormentato.
Ogni volta che pensi e basta, sei immerso nel tuo sogno.
E allora come puoi tenerti sveglio?! Semplice, ti serve una sveglia che ti permetta di tenere gli occhi aperti quando stai per addormentarti. Ti serve una sveglia che ti risvegli ogni volta che ti sei addormentato.
La sveglia è: iniziare a fare ciò che non ti piace.
“Ma perché?! Che senso ha fare quello che non mi piace? Se essere sveglio significa fare cose brutte allora tanto vale dormire e sognare!”
Risponditi! Perché ci sono cose che ti piace fare oppure no? È perché esistono cose belle e cose brutte?! Svegliati!
Quello che ti piace sostiene le tue convinzioni mentre quello che non ti piace le attacca. Se continui a vivere nel “mi piace/non mi piace” continuerai a vivere nella tua prigione psicologica, fatta con sbarre di opposti: buono e cattivo, giusto e sbagliato, vero e falso.
Nella vita reale, nella dimensione esistenziale, non esistono gli opposti: o c’è una cosa o c’è il suo opposto. Non possono mai esistere contemporaneamente. Se sei felice, non puoi essere triste. Se sei contento, non puoi essere arrabbiato. Solo quando ti perdi nella tua dimensione psicologica inizi ad amare e odiare contemporaneamente.
Devi ricordarti che la tua mente ha la funzione di dare la direzione, non ha la funzione di collegarti all’esistenza. La tua mente è solo una funzione progettuale. TU sei l’esistenza.
Un esercizio è qualcosa che non ti piace fare perché è lontano dalle tue convinzioni. Proprio per questo, più lo fai e più il fastidio che crea ti tiene sveglio e ti permette di osservare come funzioni.
Se cerchi sempre il conforto di ciò che ti piace, non fai altro che rafforzare le tue convinzioni. Non fai altro che continuare a dare via il tuo potere per un tozzo di pane secco. Non fai altro che dimenticarti di essere schiavo. Non fai altro che alimentare il sogno, l’illusione che tutto sarà sempre uguale. Che niente può cambiare. Non fai altro che continuare a rimandare la tua vera nascita raccontandoti che tanto hai tutto il tempo del mondo a disposizione.
Sei solo un uomo. Sei solo una donna. Hai solo questo tempo. Hai solo una piccolissima parte del tempo del mondo. Usala ora che puoi. Svegliati. Smettila di vivere di convinzioni e abitudini. Nasci a te stesso volontariamente.
E inizia una nuova vita: la tua.