Ti sei mai accorto che quando decidi stai definendo te stesso? E che se lasci decidere al mondo è il mondo che definisce te stesso?
Decidere è l’azione più importante che devi fare nella tua vita. Quando non decidi è tutto a caso.
“Ma io decido in continuazione!” Sei sicuro? Perché decidere non significa semplicemente reagire alle sollecitazioni. Decidere non significa fare qualcosa in reazione a qualcosa che ti è capitato. Decidere significa esattamente l’opposto: significa NON FARE.
Ogni tua azione, ogni tua emozione, ogni tuo pensiero è un processo. Un processo naturalmente e necessariamente, quando viene avviato, si svolge dall’inizio alla fine.
Il Coniglio Bianco si mise gli occhiali: “Da dove devo iniziare, col permesso di vostra maestà?” chiese. “iniziate dall’inizio,” disse il Re con tono solenne, “e andate avanti fino alla fine; e lì fermatevi.”
Decidere significa interrompere un processo. Significa togliere, significa tagliare via un ramo perché non dà frutto.
La potatura di un albero da frutto è un’operazione molto delicata. Deve essere fatta solo in periodi ben precisi, perché altrimenti si può compromettere la salute della pianta.
Se non fai silenzio, se ti ritrovi in continuazione bombardato dai tuoi pensieri e sei frastornato dal caos, inizi a potare a caso solo per cercare di diminuire lo stress e ti ritrovi distrutto e senza vita in poco tempo. Ti ritrovi spento e continui a illuderti che la vita è difficile. La verità è semplice: non stai in silenzio. Non sei paziente.
Se fai le cose a caso, senza attenzione, finirai per danneggiare i rami buoni e le gemme e non ci sarà mai la fioritura che vuoi e puoi ottenere.
Vedi?! Non è un discorso astratto. Quando fai cose a caso, spinto dal caos che ti circonda e da cui non emergi, ti ritrovi a consumare le tue energie e, ancora peggio, le consumi utilizzandole contro di te. Ti identifichi con i tuoi desideri di paura o di vanità e per una cosa che fai ne disfi 10 che avevi fatto prima. Metti a posto una cosa (spesso che non ha assolutamente valore per te) e ne metti fuori posto altre 10 (di cui qualcuna magari ha veramente valore per te).
Cosa a valore per te?! Ci sei?! Se non lo sai, fermati. Muoverti quando non sai dove andare, molto facilmente ti fa solo allontanare dal luogo che un giorno scoprirai che vuoi raggiungere.
Fermati! E invece corri. Non sai dove andare e allora corri, perché così ti senti di non sprecare il tuo tempo. Ma stai facendo il danno più grande che si può fare a te stesso: stai correndo nella direzione opposta a dove vuoi andare. E se corri troppo potresti non avere il tempo per tornare indietro.
Fermati! Fai silenzio! E scopri ciò che ha valore per te. Solo allora inizia a camminare. Solo dopo una buona potatura puoi avere del buon frutto.
Esistono diverse specie di alberi da frutto e non sempre è possibile procedere alla loro potatura durante lo stesso periodo. Infatti, a seconda della loro fioritura, bisogna scegliere il mese più adatto all’eliminazione dei rami secchi o malati.
Non misurare te stesso con gli altri. Ogni albero è diverso. Ogni uomo è un tipo diverso. Se copi senza saperlo un tipo diverso dal tuo, ti ritrovi sradicato e con i rami rotti. Sta a te scoprire qual è il modo giusto di potare il tuo albero. Devi scoprire che tipo sei e solo allora potrai sapere chi può insegnarti la potatura corretta per farti fiorire.
Perché quando la chioma dell’albero da frutto è troppo sviluppata e fitta, non dà più frutto. Solo una chioma ben curata garantisce una fioritura e un raccolto maggiore.
E la tua chioma è la tua mente. È dalla tua mente che devi iniziare a mettere ordine. È lì che devi iniziare a potare. Ma se continui a identificarti con il tuo processo psicologico, se continui a credere che i tuoi pensieri sono la verità assoluta, immediatamente hai perso la tua capacità di pensare e i tuoi pensieri ti governano.
Distanza, distacco, determinazione.
Fermati, fai un passo indietro e prendi una distanza: metti a fuoco i tuoi pensieri. Guardali per quello che sono.
Distaccati, fai un respiro profondo, non lasciare che la lama del tuo coltello sia sempre sporca di tutto ciò che ha tagliato. Non lasciare che la tua mente venga portata via dalla prima cosa che capita. Qualunque cosa mangi, se la lama è sporca, prende un gusto orribile. Tagli una cipolla e poi una mela e senti che schifezza. Tutto si mischia e niente è più definito. È il caos e nasce dentro di te. E se non pulisci mai la lama, velocemente il coltello perderà la sua capacità di tagliare.
Quando non puoi tagliare hai perso tutta la tua sensibilità. La sensibilità è la capacità di sentire ogni aspetto di una situazione, fino in profondità. E per andare in profondità la lama deve essere affilata.
È solo dopo aver preso una distanza e esserti distaccato che puoi iniziare a camminare, puoi determinare le tue azioni e il mondo che vuoi costruire. Vedi?! La determinazione è soprattutto pazienza.
Quando avrai tolto tutto quello che oggi decide per te. Quando avrai diviso tutto ciò che non sei tu da ciò che sei tu. Quando avrai diviso chiaramente la tua personalità dal tuo vero io, la tua psicologia dalla tua esistenza, rimarrà qualcosa e questo qualcosa sei solo e semplicemente tu. E allora potrai decidere senza essere influenzato dal mondo: allora sarai il padrone di te stesso.
CHI È PADRONE OGGI?
Sei arrivato al punto della negoziazione in cui finalmente hai visto i blocchi che ti impediscono di muoverti e ti controllano. E se invece di cercare di negoziare con te stesso stai lavorando con l’altro, sei riuscito a fargli vedere chiaramente i suoi limiti. E non ti sei fermato qui, lo hai aiutato a non continuare a trovare giustificazioni rassicuranti, facendogli sentire come potrebbe essere la sua vita domani e poi riportandolo a sentire come invece è oggi.
Quando ha raggiunto la consapevolezza che le strade percorse non lo hanno portato da nessuna parte ed è inutile percorrerle nuovamente e quando ha chiaro dove vuole arrivare, tu hai continuato a lavorare con lui sottolineandogli come si sentirà, come verrà visto dalle persone per lui importanti, cosa potrà ottenere e quali nuove possibilità gli si apriranno e potrà vivere.
E, una volta che gli hai fatto vivere l’arricchimento spirituale, emotivo ed economico che otterrà se segue la nuova strada, lo avrai ributtato giù, riportandolo alla situazione attuale. Gli avrai fatto vedere che tutto questo non accadrà se continua a fare quello che ha sempre fatto. Gli avrai fatto rivivere sul momento tutta la sua condizione reale, riproponendogli tutto quello che ti ha detto che non lo fa stare bene e che al momento è costretto a vivere perché è parte integrante della sua vita attuale.
Una volta che avrai fatto tutto questo almeno per un paio di volte e verificato che non abbia nessuna obiezione e che voglia sinceramente smuoversi da letargo in cui si trova, è il momento di passare alla fase 5 della negoziazione collaborativa.
I DECISORI
Se lui è convinto, devi ora verificare che non ci siano altre persone che hanno potere di influenzare la sua decisione. Se non ci sono, automaticamente sai che questa scelta dipende solo da lui e quindi che stai parlando con la persona giusta. Ma se ci sono altre persone che hanno potere di decisione su di lui, cosa succede? Cosa succede se un genitore, un partner, un amico o un datore di lavoro hanno potere su di lui?
Succede molto spesso che le decisioni che credi tue in realtà sono dettate dal fatto che hai paura del giudizio di chi hai intorno. Hai paura del “cosa penseranno di me”! E così non ti muovi verso ciò che vuoi perché qualcun altro pensa che tu debba fare altro. Lo fa sicuramente credendo di aiutarti ma la verità è che la strada è tua e solo tu puoi sapere qual è quella giusta. Nessuno può dirtelo. Specialmente persone che ti dicono che la strada giusta da fare è la stessa che hanno seguito loro per poi ogni giorno lamentarsi proprio della vita che hanno costruito. Evidentemente prima di aiutare gli altri dovrebbero fermarsi e fare un po’ di chiarezza.
Ci hai fatto caso?! Tutti sanno sempre cosa è giusto fare e allo stesso tempo tutti si lamentano dei risultati che hanno ottenuto, ovviamente dando la colpa agli altri. Sarà forse la strada sbagliata. E anche se per loro fosse quella giusta, sarà la tua diversa? Sarà che la tua strada è solo tua? Sarà che la tua strada devi deciderla solo tu per poterla percorrere fino in fondo?
Ma spesso chi hai davanti non ha la forza di decidere, almeno non ancora. Quindi, se c’è un altro decisore, devi cercare di poter parlare con lui. Perché altrimenti facilmente la negoziazione non andrà a buon fine quando questo decisore verrà interpellato.
Ricomincia a indagare. Fai domande. Ricomincia a creare rapporto. Scopri il ruolo che ha questa persona nella sua vita e fai in modo di farti mettere in contatto con lei se è possibile.
Rassicuralo. Fagli capire che tu sei là per sostenere la decisione che lui ha preso perché per lui è la decisione giusta. E proprio per questo non vuoi che qualcuno che non ha chiaro questo possa interferire minando il suo futuro. Quando fai questo sarà ben lieto di metterti in contatto con la persona in questione perché sentirà che sei lì con l’unico intento di dargli una mano.
Perché il tuo scopo è dargli veramente una mano. Sei parte di una rete anche se spesso non lo vedi. E se un nodo di una rete si rompe, tutti iniziano a cadere nel buco. Oggi lo vedi molto facilmente: le attività chiudono e tutti hanno problemi, non solo chi le gestisce. Quindi non puoi continuare a credere che se vuoi ottenere la tua ricchezza devi toglierla a qualcun altro: non funziona così! E se continui a fare così diventerà sempre peggio.
Puoi costruire la tua ricchezza solo se il mondo diventa ricco. Puoi essere ricco solo se aiuti chi incontri a diventare ricco con te. E, per farlo, devi imparare a decidere per te stesso e devi imparare a guidare chi ancora non è capace a prendere le decisioni che gli cambieranno la vita.
In una parola, devi imparare a fare una Negoziazione Collaborativa.
Solo così potrai cambiare la tua vita e quella degli altri.