FONDAMENTI DI INGEGNERIA INTERIORE 3

Cosa significare pagare? Cosa significa sacrificare qualcosa? Semplicemente dare via. Togliere.

Se vuoi il diritto di decidere chi vuoi essere, hai il dovere di pagare con ciò che sei. Perché ciò che sei è ciò che hai accumulato fino a oggi. Niente di più. E se oggi vuoi accogliere dentro di te qualcosa di nuovo devi assolutamente svuotarti. Perché non puoi versare neanche una goccia in una coppa che è già piena fino all’orlo. Tutto quello che provi a versare in una coppa già piena finisce perduto per sempre.

Devi svuotare la coppa. Ma non basta svuotarla, devi anche pulirla per bene. Perché altrimenti qualunque cosa ci metterai dentro immediatamente prenderà il sapore di ciò che c’era prima. Ogni cosa nuova verrà subito corrotta da quella vecchia e tornerai sempre allo stesso punto di dov’eri prima di svuotarti.

Devi svuotarti e pulire. Non è più difficile di così. Ti sembra un’impresa impossibile solo perché ti identifichi con la tua mente e automaticamente arrivi a pensare che per svuotarti e pulirti devi essere il Buddha. Non è così. Se fai un passo indietro e metti a fuoco. Se prendi una distanza dalla tua mente e torni presente alla tua esistenza, scopri che svuotare e pulire è un’operazione semplice. Fatta di piccoli gesti quotidiani.

Fai un respiro e prendi una distanza dai tuoi pensieri e comincia a sacrificare pian piano ciò che credi di sapere. Come fai a sacrificare le tue credenze? Semplicemente osservando i tuoi pensieri e scoprendo che molti pensieri che hai sono contraddittori. Se li applichi a un campo della tua vita apparentemente hanno un senso ma se li sposti a un altro campo perdono completamente valore. Proprio per questo in un altro campo usi una credenza diversa. E le tue credenze sono una in contraddizione con l’altra.

Cosa significa? Che sono pura immaginazione. Sono tua invenzione personale e di conseguenza non sono reali. Più le segui e più vivi nel sogno. Più le segui e più fai girare la ruota del criceto.

“Odio le persone che si lamentano!” E cosa stai facendo tu ora?

“Il rispetto è una cosa fondamentale e odio chi non porta rispetto delle posizioni altrui!” E cosa stai facendo tu ora?

“Tizio mi sta sulle palle perché parla sempre male degli altri quando non ci sono!” E cosa stai facendo tu ora?

“L’ho lasciato/a perché gli ho detto che, se veramente ami qualcuno, devi essere pronto a cambiare per lui/lei!” E cosa stai facendo tu ora?

Potrei continuare all’infinito ma non ti servirebbe a niente. Posso scriverti per altri 40 giorni ma non ti servirebbe a niente. Questo è il tuo lavoro. Questo è il tuo pagamento. Sei tu che devi ridefinire tutto ciò che credi di sapere e iniziare a pulire. Sei sporco perché ti sei riempito di cose che ti sono state dette. Non rifare lo stesso errore.

“Infilarti penne nel culo non fa di te una gallina”

Ogni volta che hai fatto un po’ di pulizia, hai fatto un po’ di spazio. Sei diventato più capace di prima.

Sei tu che devi vedere da te stesso i principi e le leggi che governano la tua vita. Un principio ha la proprietà di essere valido in qualsiasi luogo e in qualsiasi tempo. Una legge è la manifestazione di un principio in un determinato luogo e in un determinato tempo.

Quello che inventi tu non ha queste proprietà. Non devi fidarti di me. Devi iniziare a vedere da solo ciò che è reale e ciò che non lo è. Devi smettere di avere paura e iniziare a essere consapevole.

Prendere una distanza dalla tua mente ti rende consapevole di te stesso.

“Cosa fa lei per vivere? […]

Sapone. Io produco e vendo sapone. Il metro di misura della civiltà.”

Una volta che hai iniziato a ripulirti, puoi iniziare realmente ad accogliere il nuovo. Ma se continui ad osservare scoprirai velocemente che tutto il nuovo che arriva immediatamente viene riportato nei confini del vecchio. Devi pulire ancora di più. Non basta una lucidata. Devi realmente iniziare a togliere, a buttare via qualcosa. Cosa? Cos’è che riporta tutto nei confini ormai già determinati? Cos’è che lascia sempre lo stesso sapore?

Le tue emozioni negative. Perché negano qualunque cosa nuova ti raggiunge.

Le emozioni negative non sono reali. Sono solo lo sporco che è rimasto sulla lama del coltello. Una volta hai tagliato una cipolla per fare un soffritto ed era buono. Ma hai dimenticato di pulire il coltello e ora tutto sa di cipolla e ti sembra che tutto faccia schifo. Ma non fa schifo né la torta che hai davanti né la cipolla. Semplicemente devi ricordarti di pulire il coltello ogni volta che lo usi. Semplicemente devi ricordarti di te stesso.

Le emozioni negative nascono dalla mancanza di pulizia. Ma oggi ti sembrano così reali da credere che nascano da ciò che ti accade. Una volta che sei consapevole di te stesso vedi chiaramente che non è così. E allora puoi iniziare a lasciarle andare.

Puoi iniziare a osservare come le emozioni negative sono solo processi automatici attivati dalle tue memorie. Puoi iniziare a osservare che se segui questi processi la tua vita è filtrata in continuazione dalle tue memorie. Puoi osservare che la tua vita si ripete in continuazione perché nasce dalle tue memorie e non può evolversi nel futuro perché ancorata nel passato.

Devi cambiare il tuo passato se vuoi cambiare il tuo futuro. Devi invertire tutto quello che credi di sapere. Specialmente quello che credi di sapere di te stesso.

“- Fermati un momento!

– Che dobbiamo fare?!

– Voltati!

– Che dobbiamo fare?!

– Svolgere un compito.

– Che tipo di compito?

– Un sacrificio umano.”

Cosa devi sacrificare ora? Non devi sacrificare le tue memorie. Devi sacrificare i tuoi processi automatici. Devi sacrificare il tuo funzionamento di oggi se vuoi funzionare in modo nuovo domani. Devi portare consapevolezza nei tuoi processi interiori e da qui vedrai svilupparsi la tua coscienza. La tua coscienza è lo strumento di selezione di ciò che è utile e di ciò che devi lasciare andare perché inutile. Devi distaccarti da tutto ciò che ti è rimasto attaccato.

“Bisognava riconoscerglielo, aveva un piano e cominciava ad avere un senso alla maniera di Tyler. Niente paura, niente distrazioni, la capacità di lasciarsi scivolare di dosso ciò che non conta.”

“Un monaco chiese al Maestro di essere istruito nello Zen.

“Hai mangiato la zuppa?” disse il Maestro.

“Sì” rispose il monaco.

“Allora lava la tua ciotola” replicò il Maestro.

In quel momento il monaco fu illuminato.”

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