Ci hai fatto caso? Hai osservato dentro di te come, negli anni, la ricerca della felicità sia diventata un tabù?
Hai notato che anche solo pronunciare la parola felicità è qualcosa che ti fa sentire stupido? Hai notato la vergogna che provi nel parlare apertamente della tua felicità?
Tranquillo, non sei il solo. È diventata una ricerca impossibile perché la società attacca direttamente l’idea stessa di avere il diritto di realizzare la vita che vuoi.
Lo stesso vale per l’amore. Anche parlare di amore è qualcosa di cui, nella nostra società, bisogna vergognarsi.
“Chi parla di amore e felicità o è un credulone o è un truffatore”
Questo è quello che ti è stato ripetuto in continuazione da una società che vede nel cinismo l’unica arma per combattere l’insoddisfazione che ogni singolo giorno la pervade.
Lo hai notato? Ci hai fatto caso? Sono certo di sì.
Ma ci hai veramente riflettuto? Hai realmente riflettuto quali implicazioni comporta vergognarti di ricercare la tua felicità?
Hai investito tempo in questa domanda?
No, non lo hai fatto. E così, ogni volta che devi affrontare la tua infelicità, parti già battuto, perché non è lì il vero problema.
Il problema non è se tu puoi o non puoi essere felice. Il vero problema è: cosa stai facendo per creare la condizione che vuoi? Cosa stai facendo per far venire alla luce quel te stesso che senti vero, che oggi sai essere già dentro di te, ma che non trova mai spazio perché sommerso da tutto ciò che non vuoi essere? Cosa stai facendo per metterti in quella situazione di possibilità? Quella situazione in cui puoi ricercare una vita diversa, una vita nuova? Cosa stai facendo per essere felice?
Ecco il problema vero: cosa fai tu con te stesso?
Questo è il problema vero ma tu non lo vedi mai, perché ti vergogni anche solo di pensare di voler essere felice.
Il mondo ti ha convinto che la tua felicità sta nell’appiattire te stesso, nello smettere di ricercare per accontentarti di un porto sicuro. E tu hai smesso. E, ora che la tua sicurezza si è trasformata in una gabbia, ti domandi se può esistere o no la felicità all’interno di una gabbia.
Te la do io la risposta: no! Non può esistere la felicità dentro una gabbia.
E allora? Allora esci. Non c’è nessuna serratura. Per dirla meglio, non esistono neanche le sbarre: sono solo nella tua mente. E tu puoi uscire quando vuoi dalla tua mente. Ti basta solo ricordarti che il mondo reale non è quello psicologico, il mondo reale è là fuori.
E tu puoi scoprirlo! Ma per farlo devi ricordarti che tu puoi ricercare. Sei nato per ricercare. Se ti vergogni di ogni tuo talento, se lo copri perché ti vergogni di te stesso e del tuo essere, ecco che quello che rimane sono solo maschere che ti rendono sempre più debole.
Sei libero solo quando tu accetti di essere libero. Sì, perché essere libero ti permette di essere chi vuoi ma ti toglie qualsiasi sicurezza su chi sei.
Ecco perché finiscono tutti a nascondersi dietro la storiella del “io sono così, sono sempre stato così!” Perché questa storiella gli dà sicurezza, ti dà sicurezza. Ma allo stesso tempo ti rinchiude, ti mette in un angolo buio dove la paura ti fa vivere costantemente in conflitto con qualunque cosa può mostrarti una nuova possibilità.
Ricerchi continuamente una conferma fuori da te stesso.
Ma anche se tutto il mondo ti dicesse che sei giusto, bravo, bello e buono, queste conferme non ti soddisferebbero comunque, perché il te migliore di te non cerca fuori di sé queste conferme, cerca il contatto con se stesso.
Non c’è da vergognarsi nel voler realizzare le proprie aspirazioni più intime. È quello che vogliono tutti ma che nessuno a il coraggio di realizzare.
Prendi coraggio! Segui la strada che per te a un cuore e diventa il riferimento per chi non ha ancora trovato la forza di usare il proprio potere personale.
Non farti trascinare verso il basso da chi preferisce giustificare la propria infelicità pur di non prendersi la responsabilità della propria vita.
Devi comprendere profondamente che la fonte della tua miseria, come la fonte della tua gioia, è dentro di te. Sei tu che decidi come utilizzare tutto ciò che ti accade. Nessun altro: solo tu hai questo potere.
Smettila di darlo via per un tozzo di pane secco. Smettila di lasciare al mondo ogni tua decisione per avere in cambio una breve illusione di sicurezza.
Sei tu la tua isola felice. Puoi tirare fuori ogni tipo di frutto da te stesso. Ma se continui a raccontarti che non c’è niente che tu puoi fare, ecco che rimani immobile a contare i minuti che scorrono via.
Non sono i minuti a scorrere via, è la tua vita…
…
Seconda stella a destra, questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Non ti puoi sbagliare, perché
Quella è l’isola che non c’è
E ti prendono in giro se continui a cercarla
Ma non darti per vinto, perché
Chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle
Forse è ancora più pazzo di te