QUANDO IL GIOCO SI FA DURO I DURI COMINCIANO A GIOCARE

“In ogni partita, in ogni truffa c’è un avversario e c’è una vittima. Più la vittima pensa di avere il controllo, meno ne ha nella realtà.”

È una partita quella che si sta giocando tra il tuo vero io e la tua personalità. Chi è l’avversario e chi è la vittima, dipende solo da te.

Se non hai volontà, gli schemi della personalità continueranno a essere attivati dalle situazioni in cui ti trovi e il tuo vero io sarà sempre più piccolo e impotente.

Se alleni la tua volontà e inserisce lei come forza neutralizzante di questa triade, il tuo vero io crescerà e inizierà a prendere il controllo sulla personalità.

Ti sei mai chiesto perché un cacciatore riesce a catturare una preda? Su cosa si basa la capacità di un cacciatore di afferrare la preda?

Si basa su una semplice cosa: il cacciatore conosce le abitudini della preda. E come fa il cacciatore a conoscerle? Le studia. Ma la domanda vera è: perché può studiarle?

Può studiarle perché la preda vive di abitudini. Se hai abitudini, sei una preda. La tua personalità è solo memoria e la memoria da sola si traduce semplicemente in schemi abitudinari. Quando è la personalità al comando, il mondo che ti circonda si trasforma in cacciatore.

Non so tu ma a me sembra una lotta impari e non voglio in nessun modo essere la preda di un cacciatore tanto grande e tanto bravo da essere onnipotente e onnipresente. Non c’è modo di scappare e neanche di combattere. L’unica cosa che puoi fare è ucciderti.

Questa è la tua unica scelta ma è una scelta e quindi nasconde una possibilità. Tu non lo vedi ma ti uccidi ogni giorno. Ma chi uccidi? Questa è la scelta che puoi fare. Chi uccidere? Oggi tu uccidi costantemente il tuo vero io. Lo uccidi ogni giorno. Come?

La tua mente ha la funzione di farti vedere i tuoi limiti così da poterli superare.

Ma cosa accade se vedi questi limiti ma non conosci il tuo funzionamento?

Accade che il tuo centro emotivo ti segnala che ciò che stai facendo non è utile per superare i limiti che vedi. In poche parole, stai male. Ti senti stressato e sotto pressione, perché le azioni che metti in campo non portano mai i risultati che speravi. E cosa fai?

Se non hai capito che il problema è la mancanza di conoscenza del tuo funzionamento, automaticamente ti rimane come unica opzione uccidere la tua mente.

Sì, è proprio questo che fai, uccidi la tua mente. Come? Esaurendo le sue energie e impedendole di continuare a funzionare. Impedendole di continuare a farti vedere i tuoi limiti. Quando l’energia crolla, la mente smette di vedere e inizia a immaginare. E nell’immaginazione tu per un breve momento ti senti felice.

Ma è il veleno della vanità che ti stai somministrando. E dopo poco la vanità si trasformerà in paura. È un veleno dolce dal retrogusto amaro: vanità e paura sono le due facce della stessa moneta. Se paghi per te stesso con questa moneta, sarai sempre soggetto alla legge del pendolo: per ogni cosa che ti dà una boccata di felicità immediatamente vivi il malessere legato alla sua perdita.

E come fai a esaurire le energie? La sai benissimo la risposta.

Ti attacchi a una dipendenza fino a che non ti scarichi. Quale dipendenza? Una vale l’altra: c’è chi beve e chi fuma, c’è chi si droga e chi mangia zuccheri. Ma queste sono dipendenze grossolane e quindi le più facili da vincere, se le vedi. Ci sono dipendenze molto più fini che richiedono una vista molto più acuta.

Le dipendenze che massacrano ancora di più la tua mente sono: fare cose fino allo sfinimento pur di non fermarsi un attimo con te stesso; parlare senza sosta per non ascoltare; fare qualcosa anche quando stai riposando come guardare la tv o il telefono; indulgere nelle emozioni negative: continuare a nutrire la rabbia verso qualcuno o qualcosa per incolparlo del tuo insuccesso.

Quando fai una o più di queste cose, la tua mente non riesce più a lavorare con l’energia che le compete e inizia a immaginare. In questo modo le tue incapacità ai tuoi occhi si trasformano e tu diventi il più bravo, bello e intelligente sulla terra e se le cose non vanno come vuoi tu, la colpa è inevitabilmente di altri. Questo è il processo con cui ti addormenti e entri nel sogno. Questo è il processo psicologico con cui uccidi il tuo vero io.

Ma puoi fare altro. Ci vuole volontà ma puoi fare altro. Puoi decidere di uccidere le tue abitudini. Se inizi a uccidere le tue abitudini, la tua personalità si indebolisce e tu inizi a conoscere il tuo vero io.

Più conosci te stesso e più vedi chiaramente che non sai e devi imparare. Più sai che devi imparare e più ti rilassi, il centro emotivo si calma e tu entri in uno stato di tranquillità e beatitudine indipendente da ciò che accade, perché qualunque cosa accade tu sai che sei pronto ad affrontarla perché sei pronto a imparare.

Sei pronto perché non hai più abitudini. Sei pronto perché ora sei tu il cacciatore. Sei pronto perché hai lasciato andare le tue abitudini e non c’è più nessuno che ti può cacciare. Sei pronto perché non sei più la preda.

LA RICCHEZZA SI NASCONDE DIETRO LE PAURE

Cos’è una paura? È tutto ciò che si trova oltre le tue abitudini. Le tue abitudini sono gli schemi di gioco che hai imparato a usare. Ma li hai mai verificati? Hai mai verificato perché ti comporti in un determinato modo di fronte a una determinata situazione? Hai mai verificato come mai usi proprio questo comportamento invece di un altro?

Ti basta guardarti intorno per vedere che non siamo tutti uguali, che ognuno si comporta diversamente davanti la stessa situazione. Questo dovrebbe subito farti capire che i tuoi comportamenti sono schemi. E dato che sono schemi, più ne hai a disposizione e più occasioni di fare goal puoi creare.

Una squadra che non ha schemi non potrà mai coordinarsi per vincere. E una squadra che usa sempre gli stessi 3 schemi, velocemente verrà fermata perché diventerà prevedibile.

Quindi devi solo apprendere più schemi possibili per avere infinte opportunità da cogliere in ogni situazione. È semplice! E allora perché diventa difficilissimo solo se ci provi un istante?

Diventa difficilissimo perché inizia il racconto della tua personalità!

“Ma non fa per me! Io sono così di carattere! A me non piace fare in questo modo! A me piace fare in quest’altro modo! Non è possibile che veramente funziona così, ci deve essere un trucco! Sicuramente ruba! Sicuramente truffa…”

È per questo dialogo interiore che diventa difficilissimo cambiare. È il tuo istinto di autoconservazione che non vuole che segui strade che non conosci. Non vuole perché ha paura di ciò che non conosce. Ma più stai sulle strade sicure e più sei certo di non arrivare mai in nessun luogo nuovo.

Vuoi raggiungere un luogo nuovo o vuoi continuare a girare in tondo dentro le quattro mura che chiami “il mio mondo”.

Se vuoi raggiungere un luogo nuovo devi affrontare le tue paure, perché è al di là di esse che si trova tutto ciò che può arricchirti. Se vuoi affrontare le tue paure, devi rompere le tue abitudini. Le paure sono i sigilli delle tue abitudini. Se rompi questi sigilli le tue abitudini si manifestano per quello che sono: semplicemente schemi appresi. E così come hai appreso questi schemi, puoi apprenderne di nuovi.

La verità è che gli schemi che hai appreso li hai appresi da molto piccolo, quando la tua personalità non c’era e non avevi paura di nulla. Poi crescendo si è cominciata a formare e, più sono passati gli anni, più le paure sono cresciute e le abitudini si sono cristallizzate. Quindi c’è una sola differenza tra gli schemi che puoi imparare oggi e quelli che hai imparato involontariamente come frutto della copia automatica di tutte le persone che avevi intorno, in primis i tuoi genitori.

La differenza è che ora devi usare la tua volontà per apprendere reali schemi nuovi. Devi usare la tua volontà perché devi affrontare le paure che ti bloccano: solo così puoi scoprire che non possono farti alcun male, solo così puoi scoprire che dietro a queste paure si nasconde un mondo ricco di magia.

E lo stesso lavoro devi farlo con chi hai davanti quando entri in una negoziazione collaborativa. Ma come puoi imparare a farlo realmente con chi sta intorno a te se non lo sai fare neanche con te stesso?

Tu sei speciale. Sai cosa significa? Che fai parte di una specie. Significa che tu funzioni esattamente come me.

Tu funzioni esattamente come tutti gli esseri umani che ti circondano. Non puoi guardare dentro nessuno. Non puoi entrare nella testa o nel cuore di chi hai davanti. È impossibile. Ma puoi guardare dentro te stesso e tutto quello che vedrai è esattamente ciò che c’è dentro chiunque altro.

Per superare le paure devi prima riconoscerle. Se credi che una paura sia un ostacolo reale, non potrai mai superarlo perché ti convincerai che oltre quel muro c’è il nulla.

Per riconoscere le paure tue e di chi ti sta intorno devi prima riuscire a vedere che sei fottutamente abitudinario, così come lo sono tutte le persone che sono su questa terra. Se continui a raccontarti che tutte le tue scelte nascono dalla tua volontà invece che dalle tue abitudini, non potrai mai fare neanche un passo in avanti. La tua volontà si manifesta solo quando sei in grado di interrompere un’abitudine.

L’abitudine è mi piace/non mi piace. Quindi la tua volontà si manifesta solo quando fai qualcosa che non sei abituato a fare (e per questo non ti piace) e la fai perché vedi che è necessaria per raggiungere il tuo scopo.

Quante volte succede? Quante volte finisci sempre a fare ciò che ti piace raccontandoti che sei fatto così? Che fare ciò che ti piace è vera libertà? E poi passi la giornata sbracato sul divano col telecomando in mano: questa sì che è vera libertà!

OTTENERE I RISULTATI CHE VUOI È LA SOLA LIBERTÀ CHE ESISTE

La sola libertà che esiste è quella che nasce dalla conoscenza delle regole del gioco. Solo quando conosci le regole del gioco puoi giocare. Solo quando puoi giocare hai la possibilità di vincere. Solo quando sai che stai giocando per provare a vincere puoi divertirti veramente.

Quando non conosci le regole, non puoi neanche provare a giocare. Commetti immediatamente delle irregolarità e vieni squalificato. Che libertà c’è nel non riuscire neanche a stare sul campo di gioco? Nessuna.

E così abbandoni la dimensione esistenziale della vita per passare in quella psicologica. Nella dimensione psicologica puoi inventarti le regole. In questa dimensione sei sempre tu il vincitore. Ma poi ogni tanto la dimensione esistenziale entra di forza e tutto il tuo castello di carte crolla miseramente. E quando crolla stai peggio di prima. Lo sai che è così! È il pendolo.

“Il vecchio detto “uno ferisce sempre la persona amata”, eh, vale anche al contrario! Abbiamo posti in prima fila per questo spettacolo di distruzione di massa. Il comitato demolizione del progetto Mayhem ha avvolto i pilastri portanti di una dozzina di edifici con esplosivo al plastico. Tra due minuti le cariche principali innescheranno quelle nelle fondamenta e diversi isolati saranno ridotti a un cumulo di macerie. Io questo lo so perché lo sa Tyler.”

Quindi se vuoi andare avanti, è il momento di aprire il vaso di pandora e vedere quali paure ci hai nascosto dentro.

Le paure sono il risultato dell’interazione tra l’eredità di specie che ognuno di noi porta dentro di sé e ciò che abbiamo appreso dall’ambiente in cui siamo cresciuti. E dato che la prima parte è uguale per tutti, ci muoviamo tutti tra una decina di paure fondamentali.

Queste paure sono solo proiezioni della tua immaginazione. Sono l’immagine che hai di te stesso. E sai benissimo che spesso questa immagine non ha nulla a che vedere con l’immagine che gli altri hanno di te. E così scopri che qualcuno che tu ammiri credendo estremamente superiore a te, in realtà ammira te perché crede esattamente la stessa cosa di te. Finché sei nell’immaginazione non vedi mai l’altro per ciò che è ma solo per come lo immagini. E lo stesso vale quando guardi te stesso.

Quindi le paure sono ologrammi. Finché le tieni a bada e ti muovi nel tuo orticello diventano lo specchio in cui ti vanti. Appena ti ritrovi un minimo vicino ai bordi del tuo pezzettino di terra si trasformano in paure enormi che ti rispingono indietro.

Quindi non esistono ologrammi buoni o cattivi. Gli ologrammi sono semplicemente il limite di te stesso che tu stesso ti racconti.

Gli ologrammi si dividono in attivi e passivi. Ognuno di noi ha più di un ologramma che, combinandosi con gli altri, forma la personalità.

ATTIVIPASSIVI
PrestigioAffetto
OriginaleSicurezza
AnaliticoComodo
EstetaSvago
ConservativoRisparmio

OLOGRAMMI ATTIVI

Prestigio: paura che il mondo sia cattivo e ti faccia del male

L’ologramma prestigio reagisce a ciò che lo sollecita attaccando, perché ha paura di essere schiacciato, di essere scavalcato, ha paura che non ci sia abbastanza spazio per lui se lo occupano gli altri. Quindi vuole essere l’unico, il solo, l’incomparabile. Sentirsi così lo fa stare tranquillo.

Originale: paura che il mondo non si accorga di te

L’ologramma originale ha paura di passare inosservato. Ha paura di essere uno qualsiasi nella massa. Per stare tranquillo ha bisogno di sapere che gli altri si accorgono di lui. È alla continua ricerca di una certificazione esterna che gli garantisca che esiste veramente. Per questo motivo si mostra come stravagante, eccentrico, controtendenza.

Analitico: paura di essere mediocre

L’ologramma analitico ha paura di essere mediocre e di rimanerci. Questo ologramma non si confronta con gli altri ma sempre con se stesso. È un ologramma che critica molto e, di conseguenza, critica molto se stesso. La sua motivazione apparente è la crescita. Si mostra come ricercatore, funzionale, perspicace.

Esteta: paura di invecchiare, di non essere più lo stesso

L’ologramma esteta ha paura di invecchiare. Quindi ha paura del cambiamento e sta tranquillo quando si vede perfetto. È sicuramente un ologramma che presta sempre attenzione a essere considerato bello nel suo aspetto. Ama sedurre gli altri solo per verificare la propria bellezza.

Conservativo: paura di perdere ciò che ha conquistato

L’ologramma conservativo ha paura di perdere ciò che ha conquistato. Cerca sempre l’investimento giusto, cerca solo cose che gli possono portare vantaggio, odiando tutto ciò che reputa superfluo. Vuole sempre verificare in prima persona che la scelta che sta facendo o ha fatto sia quella giusta. È un ologramma prudente, tradizionalista e oculato.

OLOGRAMMI PASSIVI

Affetto: paura di rimanere solo

L’ologramma affetto ha paura di rimanere solo e per questo è pronto a fare di tutto pur di non urtare chi ha vicino. Si mostra sempre come affettuoso, premuroso, disposto a fare le cose per gli altri. Vuole farsi ben volere dal gruppo.

Sicurezza: paura di fare la scelta sbagliata

L’ologramma sicurezza è l’ologramma insicuro, che non crede in se stesso. Vuole essere protetto e per questo cerca di nascondersi nel gruppo. Per farlo segue sempre le scelte fatte dalla maggioranza.

Comodo: paura di sforzarsi inutilmente

L’ologramma comodo ha paura di faticare per cose che poi si riveleranno inutili. Per questo vorrebbe ottenere tutto senza fatica e ama lasciare agli altri le cose da fare per non rischiare di incaricarsi di qualcosa che poi si scopre essere una perdita di tempo.

Svago: paura che la vita non abbia significato

L’ologramma svago ha paura di scoprire che la vita non ha significato e per questo evita di pensarci dedicando tutto il suo tempo al piacere fine a se stesso. Vuole sempre divertirsi e si mostra giocoso e giullare.

Risparmio: paura di perdere quello che si ha da un momento all’altro

L’ologramma risparmio ha paura di perdere quello che ha da un momento all’altro e per questo è sempre in modalità accumulazione. Cerca di dare poco e prendere tanto, sperando che alla fine avrà talmente tanta roba da riuscire a salvare qualcosa quando perderà tutto.

Gli ologrammi principali in ognuno di noi sono 3:

  1. Ologramma reattivo
  2. Ologramma latente
  3. Ologramma sociale

L’ologramma reattivo è quello che esce subito fuori quando una sollecitazione che ti raggiunge mette in discussione il mondo che gli ologrammi hanno costruito per te. Quindi quando qualcosa che ti raggiunge mette in discussione la verità degli ologrammi stessi.

L’ologramma latente è quello che maggiormente incide sulle tue scelte. È sicuramente il più difficile da osservare perché si nasconde benissimo e tira i fili senza che nessuno lo disturbi. Se c’è un ologramma che istintivamente e con forza dici di non avere è probabilmente l’ologramma latente della tua falsa personalità.

Infine, l’ologramma sociale è quello che viene fuori per giustificare il perché hai agito in un certo modo.

Per esempio, un genitore che dice: “ho costruito un villino bifamiliare perché così quando mio figlio è grande almeno ha un posto dove vivere anche se tutto va male”, come ologramma reattivo è un conservativo (che cerca di proteggere ciò che ha costruito, cioè suo figlio), come ologramma latente un affetto (perché in realtà ha paura di rimanere solo), come ologramma sociale un risparmio (perché pensa sia socialmente accettato accumulare soldi per fare una casa per il figlio).

Quindi fai bene attenzione, non ti sto dicendo che voler bene al proprio figlio, prendersi cura di ciò che si è costruito, impegnarsi per essere pronto davanti alle situazioni o ancora voler crescere sono cose sbagliate, brutte, che vanno fuggite. Quello che sto dicendo è che, se non sei presente, è presente per te la tua personalità che non distingue tra ciò che è utile e ciò che non lo è, tra ciò che è giusto realmente per te e ciò che non lo è, ma semplicemente ripropone in modo reattivo se stessa senza nessun tipo di collegamento reale con la situazione del momento.

La tua personalità si nutre di memorie e non di esperienze reali. Ed ecco che le tue motivazioni, cioè ciò che ti muove, diventano solo le motivazioni dei tuoi ologrammi che hanno come unico scopo preservare lo stesso schema di sempre.

Se sei capace di distaccarti e prendere la giusta distanza puoi osservare tutto questo mentre accade in te stesso e negli altri e imparare a gestire i tuoi ologrammi tornando a prendere il controllo del timone.

Imparare a dialogare con gli ologrammi è il primo passo per iniziare a nutrire correttamente te stesso e iniziare a svilupparti. Nel comunicare con l’altro, l’utilizzo degli ologrammi è il primo passo per far muovere l’altro con te.

Durante la fase di rapporto devi imparare a individuare quali ologrammi raccontano la storia di chi hai davanti. Quando sei capace di vedere questo, puoi iniziare a lavorare alla fase 2: la fase di stimolo degli ologrammi.

E per farlo devi continuare a seguire quello che dico e a metterti in gioco.

Continua a lavorare su di te!

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