TUTTO SI PAGA

Tutto si paga. Nella vita tutto si paga. In un modo o in un altro paghi tutto, anche l’aria che respiri. (Quindi quando parli ricorda, parlare è costoso e puoi perdere tutti i tuoi averi in un attimo)

Ogni minuto che hai a disposizione lo devi pagare, non c’è altra via.

Qualunque cosa vuoi ottenere, la devi pagare. Non è tanto male questa situazione quando sei ricco. E tu sei ricco, solo non ti ricordi da dove vieni. Ti sei dimenticato del tuo regno. Sei il re dei poveri ma solo perché un giorno hai rotto tutti gli specchi.

7 anni di sventura a chi non può vedersi. Tradotto: la prima cosa che devi comprare è uno specchio, senza specchio non puoi ricordarti chi sei. Non puoi guardarti, non puoi osservare cosa fai realmente e come lo fai. E se non puoi scoprire come funzioni tu, credere di sapere come funziona il mondo diventa solo una splendida illusione rassicurante.

Se riesci a vederti anche solo per un istante, la prima cosa chiara che ti trovi davanti agli occhi è: non c’è cosa che puoi avere gratis. Anzi, perdonami, una cosa c’è ma, come sempre, non te la ricordi. Solo una cosa è gratis in questa vita, la tua nascita. Non hai pagato per essere qui e per questo devi essere grato, sempre.

Questa vita è un dono. Ma la gratitudine ha un prezzo.

Questo minuto lo stai comprando, non puoi essere qui e ora senza biglietto.

Ma non lo sai, non ti rendi conto che paghi per ogni cosa. E così finisci per illuderti che quasi tutto quello che hai è gratis. E da qui al “tutto ti accade” è un breve istante. Tutto ti accade perché non sei consapevole di dover comprare te stesso, non sei consapevole di dover pagare per essere te stesso.

Credi di non pagare mai, a meno che non sei su Amazon o in un centro commerciale. E così finisci a comprare solo merda. Cominci a credere che il mondo fa schifo, che le persone che hai intorno fanno schifo, che tu solo hai la verità in mano. Cominci a credere che tutto ti è dovuto. Cominci a credere che se la tua vita non va come vuoi è qualcun altro che deve farsi carico del problema e risolverlo perché è un tuo diritto stare bene.

Sai cos’è un diritto? È la naturale conseguenza di un dovere. Se tu ti prendi cura del tuo albero, ti darà frutto. Se tu fai i cazzi tuoi tutto il tempo e poi vai dal tuo albero e ti lamenti che non c’è frutto: sei un coglione e l’albero è morto.

Vuoi i tuoi diritti? Lavora ogni giorno per riuscire a fare il tuo dovere. Se fai il tuo dovere, automaticamente ottieni come diritto quello di raggiungere il risultato che vuoi.

Quindi il tuo dovere è fare ciò che è necessario per ottenere il risultato che vuoi.

E per fare ciò che è necessario, è prima necessario che tu impari le regole del gioco. Finché non conosci le regole del gioco e continui a giocare, puoi solo perdere. Continui a illuderti che sei furbo e prendi tutto a gratis. Che tu sei furbo e prendi le cose che gli altri pagano senza pagare nulla. E così credi che ti stai arricchendo. Che ti stai riempiendo le mani di ricchezza perché prendi cose senza dare.

Ma in mano tu non hai proprio nulla, stai sperperando tutta la tua ricchezza per comprare solo merda. E automaticamente sei circondato dalla merda che stai comprando ma ti racconti che è il tuo tesoro. Sei un cazzo di Gollum!

“Un giorno un uccellino stava per affrontare il volo ma fuori dal nido faceva molto freddo. Non aveva proprio nessuna voglia di spiccare il volo, gli piaceva il tepore della sua casa.

Rimase lì al calduccio per un po’. Ma dopo qualche ora cominciò ad avere fame e decise di andare fuori. Si mise sul ramo ma era ancora titubante, faceva veramente freddo.

Volo o non volo? Cosa faccio? Senza accorgersene il tempo passava e, quando decise di lanciarsi, le ali erano ormai intorpidite dal freddo e cadde giù.

Spaesato per il tonfo appena fatto, era in preda al panico. Quando arrivò una mucca che per poco non lo calpestò. L’uccellino schivò lo zoccolo per un soffio ma non fece in tempo a tirare un sospiro di sollievo che si ritrovò sommerso da un’enorme cacca di mucca.

Black out, panico… piano piano tepore, calore. Quanto era bello per l’uccellino stare lì, in mezzo a quella merda fumante. Le ali con piacere si scongelarono e l’uccellino sentì che era nuovamente pronto per volare.

Iniziò a farsi strada ma era difficile muoversi. A un certo punto vide una luce in fondo al tunnel, contento si mosse in quella direzione e tirò fuori la testolina. Un gatto stava scavando per tirarlo fuori e lo mangiò in un sol boccone!”

Morale: non sempre chi ti mette nella merda vuole il tuo male, non sempre chi ti tira fuori dalla merda vuole il tuo bene.

Ricordarti che sei ciò che compri. Ricordati che ogni istante devi comprarlo. Ricordati che TU sei solo il frutto di ciò che paghi.

Solo tu puoi pagare per te stesso. Ti è stato dato un tesoro enorme da poter spendere ma prima devi diventare un abile mercante altrimenti finirà presto, visto le minchiatine che ti compri. Dai via tutto quello che non ti serve, fai cash back e usa tutto per un buon pasto. Sei solo quello che mangi. Sei solo ciò di cui ti nutri.

QUANTO SEI DISPOSTO A PAGARE PER COMPRARE DEL BUON CIBO?

Questo è il momento chiave, il momento in cui decidi se lasciare andare il vecchio per comprare il nuovo. E, come è il momento chiave per te, lo è anche per chi stai cercando di guidare nella negoziazione. Sei nella fase 6: quella del sacrificio.

La fase 1 è la fase del rapporto. In questa fase hai fatto domande sinceramente interessate per conoscere qual è il dialogo mentale della persona che hai davanti. Hai fatto domande per aiutare chi ti sta difronte a raccontarti cosa vuole e cosa sente che lo blocca dal riuscire a ottenerla.

Nella fase 2, quella dello stimolo, hai portato l’indagine in profondità. Hai messo il dito dove ti è stato indicato esserci il problema e hai verificato se effettivamente è lì che la persona sente dolore. E quando hai toccato il punto dolente hai visto la persona reagire e cominciare a fare obiezioni e a tirare fuori giustificazioni pur di farti smettere di continuare a premere.

Nella fase 3 hai iniziato la distruzione delle alternative e pian piano hai aiutato l’altro a vedere che tutte quelle giustificazioni servono solo a non vedere il problema. E proprio per questo sono esse stesse il blocco che gli impedisce di andare avanti. Una volta che hai distrutto tutte le alternative, compresa quella di non fare nulla, sei passato alla fase 4.

La fase 4 è quella del contrasto. La persona con cui stai negoziando ha chiaro ora qual è il suo problema e non vede nessuna via di uscita. Tutte le scappatoie che ha cercato di imboccare nella sua vita non lo hanno mai portato da nessuna parte e alla fine si è sempre ritrovato al punto di partenza. È nel panico: ora sa che la situazione in cui si trova non potrà mai dargli ciò che vuole ma non ha assolutamente idea di cosa può fare per cambiare. Tutte le strade che conosceva sono state interrotte e per un momento crede che non esiste via di uscita.

In questo preciso momento gli hai mostrato il ponte che lo porterà in un livello nuovo, superiore, della sua vita. Gli hai fatto vedere come cambierà la sua esistenza, gli hai fatto sentire come si sentirà quando sarà un uomo e una donna nuovi.

E poi lo hai riportato a terra, perché questa è solo immaginazione. Credere che se parli di qualcosa con parole nuove, la cosa di cui parla è cambiata, è pura immaginazione. Lo hai ributtato a terra nella polvere per fargli sentire che se non lavora per cambiare la situazione, automaticamente l’unica cosa che otterrà sarà continuare a mangiare polvere. Gli hai fatto fare le montagne russe per 2 o 3 volte e, quando hai visto che era cotto a puntino, sei passato nella fase 5.

La fase 5 è quella del controllo dei decisori. Sì, perché prima di verificare definitivamente se tutto è stato fatto bene e se di conseguenza chi hai davanti è pronto a muoversi e a cambiare, devi prima verificare che non ci sia qualcuno che con il suo giudizio può mandare a monte tutto il lavoro fatto. In questa fase hai verificato chi sono le persone che hanno potere decisionale nella sua vita e, se le hai individuate, hai fatto in modo di parlare con loro.

Perché? Perché non hai lasciato che lo facesse lui?

  1. Perché se sapeva come fare lo aveva già fatto senza di te.
  2. Perché se ci prova da solo cercherà di spiegare all’altro quali sono le motivazioni che lui ora sente fortemente per cambiare e gli verranno smontate.

All’altro ovviamente non fregherà nulla. Ha un modo diverso di raccontarsi la realtà che vive. E così, se la persona con cui stai negoziando andrà a usare gli stessi argomenti che avete tirato fuori insieme come fossero una bacchetta magica, scoprirà immediatamente che la magia nella vita non è questa. Si sentirà dire che sono tutte cazzate e verrà tirato indietro, riportato nella sua situazione precedente, di cui questa persona è custode.

Se stai parlando con un ragazzo e lui comprende che, per trovare se stesso, deve fare cose diverse da quelle che si aspettano i genitori e poi lui va da loro con queste stesse motivazioni, indovina un po’? Come gli veniva detto prima, gli verrà ridetto ora che loro sanno cosa è giusto per lui. Ovviamente i genitori lo stanno facendo convinti di fare il suo interesse ma, la verità, è che se vuoi fare gli interessi di qualcuno puoi solo aiutarlo a fare ciò che sente di fare in questo momento. Se gli vuoi far fare altro, allora significa che sei interessato a te stesso e non a lui. Così il genitore in questione sta proiettando sul ragazzo cosa avrebbe fatto lui stesso se potesse tornare indietro. E lo sta facendo perché gli vuole bene.

Proprio per questo devi essere tu a parlarci, perché devi ristrutturare la sua visione facendogli vedere che lui non solo rimane ma diventa un genitore migliore se sostiene suo figlio in quanto essere individuale e non se cerca di trasformarlo in ciò che lui crede sia giusto.

Una volta che i decisori sono tutti allineati e promettono che non ostacoleranno il percorso che sta per essere iniziato, sei pronto a passare alla fase 6. La fase 6 è la fase del sacrificio.

IL SACRIFICIO

“- Fermati un momento!

– Che dobbiamo fare?!

– Voltati!

– Che dobbiamo fare?!

– Svolgere un compito.

– Che tipo di compito?

– Un sacrificio umano.”

La domanda è: cosa vuoi diventare? Vuoi continuare a girare nella ruota del criceto mentre tutte le tue opportunità di svilupparti ed evolvere svaniscono una dopo l’altra o vuoi iniziare a muoverti in avanti?! Vuoi fare un passo verso te stesso?!

“- Mani dietro la schiena!

– Dio…

– Portafoglio. [leggendo i documenti che vi trova dentro] “Raymond K. Hessel. 1320 SE Benning, appartmento A.” Un buco striminzito in nel seminterrato, vero?

– Come lo sai?

– I seminterrati di merda mettono le lettere invece dei numeri. Raymond, tu stai per morire.

– [piangendo]: No…

– [guardando una foto nel portafoglio]: Questi sono mamma e papà? Mamma e papà dovranno chiedere al dottor tal dei tali la tua cartella odontoiatrica. Sai perché? Perché non rimarrà niente della tua faccia.

– Avanti, avanti… Lui è…

– C’è anche un tesserino universitario già scaduto. Cosa studiavi Raymond?

– Roba…

–  Roba? Materia tosta, eh? [colpisce Raymond in testa con il calcio della rivoltella] Ti ho chiesto cosa studiavi.

– Biologia per…

– Perché?

– Io… Io… Non lo so…

– Cosa volevi diventare, Raymond K. Hessel? [preme il cane della rivoltella] La domanda — Raymond! — era: “cosa volevi diventare?”

– Rispondigli, Raymond! Accidenti!

– Veterinario! Veterinario!

– Animali!

– Sì, animali! Roba!

– E roba… Sì, ho capito. Ti servono altri anni di scuola.

– Troppi anni di scuola.

– Preferisci essere morto?

– No! Ti prego!

– Preferisci morire qui, piangendo come un coglione sul retro di un piccolo emporio?

– No… No… Ti prego… No… No…

– Mi tengo la tua patente. Ti sorveglierò. So dove vivi. Se non riprendi i tuoi studi di veterinaria entro sei settimane sei morto. Ora corri a casa. [Raymond corre via] Corri, Forrest Gump! Corri!

– Mi sento male.

– Pensa come si sente lui.

– E dai, non è divertente! Non era divertente! A che cazzo è servito tutto questo?!

– Domani sarà il giorno più bello della vita di Raymond K. Hessel. E vedrai che mangerà con più gusto di quanto io e te abbiamo mai mangiato.

– [voce fuori campo]: Bisognava riconoscerglielo, aveva un piano e cominciava ad avere un senso alla maniera di Tyler. Niente paura, niente distrazioni, la capacità di lasciarsi scivolare di dosso ciò che non conta.”

La fase 6 è la fase del sacrificio. Sì, perché se vuoi il nuovo devi sacrificare il vecchio.

  • Se vuoi pensare in un modo nuovo, NON puoi più pensare nel modo vecchio.
  • Se vuoi agire in un modo nuovo, NON puoi più agire nel modo vecchio.
  • Se vuoi sentirti in un modo nuovo, NON puoi più sentirti nel modo vecchio.

C’è realmente spazio solo per 1 te stesso: o quello vecchio o quello nuovo, sta solo a te la scelta.

Se provi a crescere senza cambiare diventi stitico. Sei sempre a pezzi e finisci solo con il perfezionare e fare meglio ciò che già fai, nel bene e nel male. Non ci sarà cambiamento perfezionando ciò che c’è ora. Il cambiamento è cambiamento: è lasciare il vecchio per il nuovo.

Quindi in questa fase stai verificando quanto chi hai davanti è pronto a sacrificare. Se non è pronto a sacrificare tanto, se non è pronto a investire in questa scelta, significa che in qualche fase precedente il lavoro è stato troppo morbido. Significa che è rimasto qualche dubbio. Significa che c’è ancora una giustificazione che non è stata distrutta.

Se verifichi che la persona ti dice: “Ci devo pensare ancora un po’!” oppure che “gli sembra un po’ troppo alto il prezzo che viene chiesto”, allora devi immediatamente fermarti e tornare alla fase 1. Sì, devi ricominciare tutto da capo per stanare la giustificazione e distruggerla. Ricomincia dalle domande e rifai tutto fino a che non sei certo di aver pulito fino in fondo.

Quando hai pulito tutto fino all’ultima goccia, allora vedrai che la persona è pronta a impegnarsi, è pronta a sacrificare ciò che ha. E lo è per un semplicissimo motivo: finalmente vede chiaramente che è proprio ciò che ha che lo tiene fermo. Vede chiaramente che sono le sue illusorie credenze che gli impediscono di andare avanti. E proprio perché lo vede con chiarezza, fa con gioia questo sacrificio perché semplicemente si sta togliendo consapevolmente un peso.

E quando ti alleggerisci di peso, puoi muoverti più facilmente.

Lo scopo della fase 6 è verificare che la persona è pronta a iniziare il lavoro necessario per il cambiamento che vuole ottenere. È un lavoro duro perché va totalmente contro tutte le sue abitudini. Ma è giusto così, perché proprio le sue abitudini tengono in piedi la situazione che non vuole vivere ma che sta vivendo.

Ogni trasformazione richiede un lavoro. E ogni lavoro richiede un sacrificio, richiede l’utilizzo di energia. L’energia non è infinita. Tu non hai energia infinita, così come non hai tempo infinito. Se vuoi un cambiamento devi tagliare le abitudini che ti imprigionano e recuperare tempo ed energia da investire in quei nuovi schemi che ti porteranno a costruire una vita nuova.

Io posso mostrarti le regole del gioco e aiutarti a imparare a giocare. Ma la partita è tua! Sei tu che devi scendere in campo. Sei tu che devi allenarti duramente. Sei tu che devi lavorare duro. Sei tu che devi farlo. Vincere o perdere dipende solo da te. In palio, se non lo hai capito, c’è la tua vita.

La domanda è: sei disposto a metterti in gioco?

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