PUÒ SOLO ESSERE RIMANDATA, A VANTAGGIO DEL TUO NEMICO
“- Credo che adesso il problema sia grande.
– I problemi non esistono signor Green. Ci sono solo le situazioni.”
Una situazione è solo un punto su una linea di universo. Una linea di universo comprende passato, presente e futuro. Se lasci una pentola con dell’acqua sul fuoco, sai già che sei sulla linea di universo in cui quell’acqua bollirà.
Esistono infinite linee di universo. Se prendi tutte le linee di universo insieme, hai tutte le possibilità. Ma tu sei finito e non puoi percorrere tutte le linee di universo.
Devi scegliere un percorso preciso. Le linee di universo sono intrecciate tra loro e formano una rete.
Cos’è quindi una situazione? È un nodo della rete.
Un nodo di rete è un punto in cui puoi cambiare direzione. Quando sei in un nodo di rete, ti trovi davanti a un bivio e sono tantissime le strade che puoi prendere. Ma tu sei finito e puoi imboccarne una sola.
Vedi?! Vedi quanto è importante scegliere quella giusta?
Quella giusta per te. Quanto è importante che percorri la tua strada, non quella di qualcun altro. Non hai tutto il tempo del mondo, hai solo il tuo e devi ricordarti che puoi usarlo.
Sì, è questo quello che devi ricordarti. Il tuo tempo è solo tuo e sei tu che devi usarlo. Per riuscirci devi ricordarti di te, devi essere cosciente che il tuo tempo ha una scadenza.
Lo devi usare ora, non domani. Devi essere presente ora. Se sei da un’altra parte, non ci sei. Se continui a dirti che lo farai domani, arriverà il giorno in cui il tuo domani non ci sarà.
Se è la situazione esterna a scegliere per te la strada, sei guidato dalla tua personalità.
La personalità è tutto ciò che hai imparato da quando sei qui su questa terra. Qual è il problema di lasciarti guidare da ciò che hai imparato?!
Il problema è che non sai se quello che hai imparato è vero.
Non lo sai perché non lo hai mai verificato. Non sai se è vero perché lo hai imparato meccanicamente. Nulla è reale se tu non ci sei.
Da dove vengono le tue convinzioni?
Per usare ciò che hai imparato, devi imparare a imparare. In tutti gli altri casi, è ciò che hai imparato a usare te. È la tua personalità a utilizzarti, è il fuori a decidere per te: sono le tue abitudini a reagire a ciò che succede e trascinarti via, sia che tu lo voglia o no.
Sei incatenato, sei prigioniero. Porti catene che non vedi e sei limitato da sbarre che non tocchi. Le catene sono i tuoi pensieri, le sbarre sono le tue emozioni bloccate da questi pensieri.
La prigione è nella tua testa. Sei incatenato alla tua mente.
“- Questo non è reale…
– Che vuol dire “reale”? Dammi una definizione di “reale”. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com’era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo. Questo è il mondo che esiste oggi. [tutt’attorno si materializza la desertica superficie di quel che è rimasto del pianeta Terra]
Benvenuto nella tua desertica nuova realtà. Abbiamo pochi bit, brandelli d’informazione. Ma quello che sappiamo per certo è che un bel giorno, all’inizio del XXI secolo, l’umanità intera si ritrovò unita all’insegna dei festeggiamenti. Grande fu la meraviglia per la nostra magnificenza mentre davamo alla luce I.A.
– “I.A.” Vuol dire “intelligenza artificiale”.
– La cui sinistra coscienza produsse una nuova generazione di macchine. Ancora non sappiamo chi colpì per primo, se noi o loro. Sappiamo però che fummo noi ad oscurare il cielo. A quell’epoca loro dipendevano dall’energia solare e si pensò che forse non sarebbero riuscite a sopravvivere senza una fonte energetica abbondante come il sole. Nel corso della storia il genere umano è dipeso dalle macchine per sopravvivere. Al destino, come sappiamo, non manca il senso dell’ironia. Un corpo umano genera più bioelettricità di una batteria da 120 volt ed emette oltre sei milioni di calorie. Sfruttando contemporaneamente queste due fonti, le macchine si assicurarono a tempo indefinito tutta l’energia di cui avevano bisogno. Ci sono campi, campi sterminati dove gli esseri umani non nascono: vengono coltivati. A lungo non ci ho voluto credere, poi ho visto quei campi con i miei occhi. Ho visto macchine liquefare i morti affinché nutrissero i vivi per via endovenosa. Dinanzi a quello spettacolo, potendo constatare la loro limpida, raccapricciante precisione, mi è balzata agli occhi l’evidenza della verità. Che cos’è Matrix? È controllo. Matrix è un mondo virtuale elaborato al computer, creato per tenerci sotto controllo, al fine di convertire l’essere umano in questa. [mostra una batteria]”
Usare la volontà come forza neutralizzante significa iniziare a utilizzare tutto ciò che hai a disposizione per andare avanti sul percorso che hai scelto. Quando impari a utilizzare, smetti di essere solamente utilizzato. Smetti di essere solo una batteria che fa muovere un ingranaggio. Inizi a utilizzare la tua energia per te stesso. Inizi a dare una direzione alla tua energia e quindi a te stesso.
La condizione smette di essere condizionante e torna a essere semplice condizione, torna a essere solo una situazione.
I problemi esistono solo nella tua vita psicologica, perché nella vita psicologica nulla è reale. Così tu sogni un tipo di situazione, la realtà che si manifesta è diversa e tu inizi a vivere il problema: il problema è la distanza incolmabile tra la tua immaginazione e la vita reale.
Devi prendere una distanza netta tra te e la tua mente. La tua mente è una funzione che puoi utilizzare ma non è la tua vita. La tua mente ti permette di vedere dove ti porterà una linea di universo ma non ti permette di percorrerla.
Quando ti identifichi con la tua mente, è lei che inizia a utilizzare te. E tu sei in prigione. Sei bloccato in una dimensione in cui non c’è esistenza: sei bloccato nel passato o nel futuro.
Se ti distanzi, piano piano potrai osservare anche il distacco da tutte le emozioni meccaniche. Potrai iniziare a tornare sensibile, a sentire la situazione per quello che è. Potrai fare pulizia e aumentare la tua capacità di interagire con ciò che accade. Potrai esistere volontariamente e smettere di essere solo ciò che ti capita.
Puoi smettere di fare il pendolo. Puoi smettere di cambiare stato interiore più velocemente di un battito d’ali di un colibrì. E soprattutto di cambiarlo solo perché un sussurro, uno sguardo, un evento qualsiasi, ti toccano e immediatamente ti modificano.
Puoi diventare uno. Puoi diventare integro e avere la capacità di lasciare entrare solo ciò che tu hai selezionato. Solo ciò che hai voluto. Puoi diventare reale.
Ma per ottenere tutto questo, devi batterti con la tua personalità. Devi batterti e trovare te stesso. Devi batterti e trovare te stessa.
“- Qual è la regola di ogni gioco signor Green?
– Per diventare più furbo devi giocare contro un avversario più furbo.
– Bravo. E la seconda regola di ogni gioco?
– Più sofisticato è il gioco, più sofisticato è l’avversario.
– Che più o meno e la stessa cosa. Ma quando si ferma? Quando si ferma il gioco?
– [Pensando tra sé e sé] Si ferma quando mi darete delle risposte. Non lasciarli scherzare con la tua mente Jake.
– Sa che sono io a scherzare con la sua mente signor Green? Sente quella voce da così tanto tempo che ormai crede sia la sua. Crede che sia il suo miglior amico.
– [Pensando tra sé e sé] Dovrà credere che il suo avversario sia il suo miglior amico.
– Dove deve nascondersi un avversario?
– [Pensando tra sé e sé] Nell’ultimo posto dove guarderesti.
– Sa chi è Sam Gold, signor Green? Dovrebbe. Perché lui lo sa chi è lei. […] Lui è qui dentro. [Indica la testa] E finge di essere lei. […] Lei fa parte di un gioco Jake, fa parte del gioco. Tutti sono nel suo gioco. E nessuno lo sa. E tutto questo, tutto questo è il suo mondo. Gli appartiene. Lo controlla.
– [Pensando tra sé e sé] Basta con queste stronzate, mi confondono, digli che ne hai abbastanza.
– Lui le dice cosa fare.
– Adesso basta!
– E quando farlo.
– [Pensando tra sé e sé] Diglielo.
Ti ho detto basta. Adesso basta Avi!
[Viene mostrato un flashback con le parole dette da Jake] Alla fine, quando l’avversario viene sfidato e interrogato, significa che è messo in dubbio l’investimento della vittima e quindi anche la sua intelligenza. Nessuno può accettarlo. Nemmeno da sé stesso.
– C’è lui dietro a tutto quello che c’è stato. Dietro ogni crimine che è stato commesso. – [Pensando tra sé e sé] Come posso esserci io dietro tutto il dolore e ogni crimine se non esisto nemmeno?
– E adesso le sto dicendo, che non esiste nemmeno. […] L’abbiamo messa in guerra contro l’unico nemico che sia mai esistito e lei pensa che sia il suo miglior amico.
– [Viene mostrato un flashback con le parole dette da Jake] E proteggeranno il loro miglior amico, in ogni modo possibile.
– Lei lo sta proteggendo signor Green. Ma con che cosa? Qual è il posto migliore per nascondersi per un avversario? L’ultimo posto dove guarderebbe. Lui si nasconde dietro al suo dolore Jake. Lo sta proteggendo con il suo dolore. Abbracci quel dolore e vincerà questa partita.
– [Viene mostrato un flashback con le parole dette da Jake] E io so che non c’è niente di peggio che venir umiliati e perdere dei soldi.
– Se cambi le regole su ciò che ti controlla…
– …cambierà le regole su ciò che può controllare. Si sente pronto ad un’azione radicale signor Green?”
CAMBIA CIÒ CHE TI CONTROLLA E CAMBIERAI CIÒ CHE PUOI CONTROLLARE
Quali regole ti controllano oggi? Prendiamo il campo lavorativo e finanziario, quali regole ti governano oggi?
Sei cresciuto in Italia e in Italia la mentalità dominante è quella del dipendente. In Italia anche chi apre aziende lo fa con la mentalità da dipendente. Lo so perché, quando io ho aperto la mia a 23 anni, ero cresciuto con questa mentalità e con questa ho iniziato.
Chi apre aziende in Italia generalmente lo fa solo per diventare il dipendente di se stesso, per non essere sotto padrone. Ma se continui a ragionare con la mentalità da dipendente non potrai mai far crescere una situazione tua.
Non potrai mai percorrere la strada che tu hai tracciato. E il motivo è semplice: tutto ciò che fai dipende da ciò che ti viene chiesto.
Se la tua mentalità ti impone sempre di credere che se tu dai via il tuo tempo automaticamente hai il diritto a una ricompensa, allora sei destinato a rimanere povero.
E non parlo solo in termini economici. Se sei convinto che il semplice fatto che il tempo scorra ti autorizza a pretendere una ricompensa, significa solo che stai buttando via tutto il tempo che hai a disposizione.
Il tempo scorre comunque, non dipende da te. Il tempo è indipendente, non confonderti. Sei solo tu qui a essere dipendente.
IL DIRITTO È LA NATURALE CONSEGUENZA DI UN DOVERE
Se vuoi avere un diritto devi assumerti il dovere.
Se vuoi ottenere un risultato devi fare ciò che è necessario. Se non fai ciò che è necessario, il risultato non sarà mai quello che vuoi. Questa inversione è fondamentale: devi imparare che puoi avere tutto se fai ciò che è necessario.
Ma devi anche imparare che non avrai mai nulla se non fai ciò che è necessario. Che lamentarti e sbattere i piedi per terra pretendendo che ti venga dato ciò che meriti è un comportamento da bimbo minchia.
La più grande decisione della tua vita è ora, qui davanti a te: vuoi diventare un uomo, vuoi diventare una donna o vuoi continuare a essere un bimbo minchia?
Vuoi continuare a dipendere in ogni relazione dal cordone ombelicale? Vuoi continuare a essere sempre e solo in relazioni genitoriale dove tu fai cose a caso creando casino e poi chiedi a qualcun altro di mettere in ordine?
È solo questo che devi decidere: il resto è solo conseguenza. Una volta che hai deciso da che parte stare devi solo lasciare che le cose vadano come devono andare.
Cosa significa decidere?
Significa togliere, tagliare via! Se continui ad aggiungere roba su roba pensando che prima o poi ne collezionerai abbastanza da poter vincere la coppa, sei completamente fuori strada.
Più ti attacchi a tutto ciò che hai, più ti attacchi alle tue convinzioni, e più diventi pesante. E quando sei pesante ti muovi con fatica e anche andare dal divano al cesso diventa un’impresa eroica. Ma ti sei mosso solo perché ti stavi cacando addosso! Lo vedi? Non c’è niente di eroico. Non c’è impresa.
Se vuoi muoverti, se vuoi spostarti in avanti, se vuoi correre, se vuoi volare, devi essere sempre più leggero. Devi lasciare andare i pesi.
Devi tenere con te sempre e solo ciò che ti è necessario per dialogare con la situazione presente. Tutto ciò che è nel passato o nel futuro non te lo puoi continuare a caricare sulle spalle.
Se continui a farlo, l’unico risultato che ottieni è sentirti ogni giorno più schiacciato. Vero o no?! Vero o no che ogni giorno ti senti sempre più schiacciato?! Non è colpa di nessuno. Non è il mondo brutto che ti attacca. Non è il virus che ce l’ha con te e che ha distrutto i tuoi sogni.
Sei solo tu che sogni in continuazione. Sei solo tu che non sei mai connesso con il presente. Sei solo tu che sei sempre nel futuro o nel passato e quindi non ci sei mai. Solo questo momento è reale e tu te lo perdi perché sei altrove!
Se vuoi imparare a costruire con le tue mani il ponte che può portarti al di là del baratro devi smettere di fare castelli di sabbia e cominciare a studiare ingegneria interiore.
Se non comprendi come funzioni tu stesso, non comprenderai mai come funzionano le persone intorno a te. E se non comprendi queste 2 cose, credere di comprendere come funziona la vita, credere di comprendere cos’è la vita, diventa solo un sogno drammatico.
“Devi dimenticare quello che sai. È questo il tuo problema! Dimentica quello che credi della vita, dell’amicizia e soprattutto di te e di me!”
Se continui a mettere vino nuovo in otri vecchie, inevitabilmente lo corromperai sempre: il vino nuovo, mischiandosi, diventerà subito vecchio e lo rovinerai.
Non ti basta avere a disposizione strumenti nuovi come quelli che sto iniziando a metterti a disposizione. Se continui a usarli con le competenze che hai acquisito nella vita precedente, rimarrai inchiodato nella vita precedente. Se vuoi andare oltre, devi cambiare il tuo modo di vedere, perché solo se cambi ciò che vedi puoi cambiare le tue azioni in modo efficace.
In questi giorni hai potuto assaggiare un gusto nuovo. Hai scoperto che intorno a te ci sono tantissimi asset sottoutilizzati perché manca la visione di come utilizzarli. Ma aver assaporato un piatto nuovo non significa che sei in grado di cucinartelo da solo.
E per diventare uno chef, per diventare padrone del tuo destino, devi allenarti tanto. Ci sono così tanti pesi interiori che devi essere capace di sollevare per poterli gettare via, che non basta un viaggio turistico per scoprirli e imparare a conoscerli.
UN VERO VIAGGIO TI RIPORTA A CASA SOLO DOPO AVERTI CAMBIATO
Non posso fare nulla per te se non farti vedere una strada diversa, una strada poco battuta. Non posso fare nulla per te se non ricordarti che tutti seguono sempre la stessa strada e ti ripetono fin da piccolo che anche tu devi seguire questa strada se vuoi essere felice, come se non fosse evidente, a chiunque si prenda il disturbo di guardare almeno un istante, che tutte queste persone sono infelici.
Vivono vite che non sentono proprie e, quando accade qualcosa che mette in discussione queste vite, finiscono poi per battersi per difendere ciò che nella loro quotidianità indicano costantemente come la fonte di tutti i loro problemi.
Posso indicarti dove si trova la tana del Bianconiglio ma solo tu puoi decidere di toglierti di dosso tutte le maschere ingombranti che hai indossato per diventare abbastanza sottile e leggera da riuscire a infilarti nello stretto passaggio che porta verso una dimensione nuova: che forse porta nel tuo Paese delle Meraviglie.
Il primo peso che devi abbandonare è quello di credere che il mondo è ostile.
Se credi che la natura è contro di te hai un fottuto problema, perché vedi, tu sei parte della natura. E così in un attimo ti ritrovi a credere che anche la tua mente o il tuo corpo sono contro di te. E invece di usarli per tracciare la direzione e percorrere la via, finisci per autodistruggerti.
Ma se autodistruggi volontariamente le tue convinzioni, immediatamente ti scopri pronto a usare la tua mente per tracciare il percorso e il tuo corpo per costruire la tua vita su una roccia.
Quello che devi vedere è che senza una guida tutto andrà sempre a caso. Se tu non sei capace di guidare te stesso, tutto andrà sempre a caso dentro di te.
Se tu non sei capace di guidare chi ti sta intorno, tutto si muoverà sempre a caso in relazione a te. E dove regna il caso solo una profonda illusione può farti credere che tu stai facendo qualcosa di concreto per costruire ciò che per te è importante.
Per imparare a guidare chi ti sta intorno, per utilizzare gli asset di cui dispone chi ti sta intorno, devi imparare a collaborare con loro. Per imparare a collaborare con loro, devi prima imparare a collaborare con te stesso.
Cosa significa imparare a collaborare con te stesso?
Significa che se la tua mente definisce cosa è necessario fare per ottenere un risultato, il tuo corpo è pronto a fare le azioni necessarie per realizzare quel risultato.
Significa che, se le azioni fatte non portano il risultato dichiarato, la tua mente non si nasconde nella giustificazione ma semplicemente osserva con attenzione per scartare questa strada e provarne una nuova.
E quando la mente si giustifica e il corpo si batte per fare solo ciò che gli piace perché è l’abitudine a comandare, che significa? Significa che sei in conflitto con te stesso.
E hai perso in partenza: non potrai mai vincere contro te stesso senza perdere allo stesso tempo. E se sei in conflitto con te stesso, sei automaticamente in conflitto con chi ti circonda.
Inizi a dividere il mondo in varie parti, inizi a separare tutto, a mettere una cosa contro l’altra, per poi ritrovarti la sera distrutto e a pezzi e a non capire perché ti senti così.
Ti senti a pezzi solo perché continui a fare tutto a pezzi. Niente di più. Se vuoi sentirti intero, devi iniziare a far collaborare le varie parti in modo da farle muovere come un singolo organismo.
Se ti muovi nel mondo cercando di negoziare conflittualmente con chi incontri per ottenere ciò che vuoi, sarai sempre in un gioco a somma zero. Un gioco a somma zero è un gioco in cui se qualcuno vince per forza c’è qualcun altro che perde.
Ognuno poi ci metterà dentro le sue convinzioni ma se parti dal presupposto che la vita è un gioco a somma zero, l’unico risultato certo che puoi ottenere è che, prima o poi, perderai tutto.
Quando c’è un conflitto rimane sempre un residuo di rabbia. È il naturale prodotto di scarto di una trasformazione conflittuale. Succede nelle relazioni intime come nei grandi cambiamenti epocali della storia umana. Se il cambiamento è nato nel conflitto, rimarrà sempre un residuo di rabbia.
E questo residuo di rabbia darà sempre vita a un nuovo conflitto, all’infinito. E quando ti trovi a non poter sfogare la tua rabbia contro l’altro, finisci per sfogarla contro di te e ucciderti psicologicamente.
La natura è estremamente onesta: se tu bevi il veleno, sei tu a morire. Smettila di credere che puoi nutrirti di emozioni negative e far sbocciare nel tuo giardino fiori e frutti magnifici.
Se versi sostanze tossiche nel terreno non crescerà nulla di buono: qualunque frutto sarà marcio.
La chiave è imparare a collaborare. E no, la risposta non è: “eh ma io voglio collaborare ma è lui che… è sua la colpa…”
“Signore non è mia la colpa ma della donna che tu hai creato!
Signore non è mia la colpa ma del serpente che tu hai mandato!”
Smettila con questo gioco infantile dello scarica barile. Se tu comprendi che la collaborazione e solo la collaborazione porterà ricchezza nella tua vita, sei solo tu che devi assumerti la responsabilità di collaborare.
Non puoi chiedere a chi ancora non ha compreso. Come in tutte le cose, finché tu non hai compreso, non hai mai fatto un’azione nuova. E, se ora comprendi un po’ di più, significa solo che puoi fare uno sforzo in più di chi ancora è un passo indietro a te, puoi fare uno sforzo in più di chi è ora dove tu eri non più tardi di ieri.
Andando avanti inizieremo a conoscere come si può affrontare ogni relazione in modo collaborativo. Inizieremo a scoprire come funziona la negoziazione collaborativa.
Perché, imparando a maneggiare questa arte, sarai capace di utilizzare gli asset che hai a disposizione (te stesso, le attività che sono sul mercato e i potenziali clienti) in un modo totalmente nuovo e sarai capace di contribuire a costruire ricchezza per te e per chi ti circonda.
Sarai capace di muovere i pezzi sulla scacchiera per creare le condizioni per vincere la tua partita.
Sarai capace di diventare un maestro di scacchi.
Sarai capace di diventare una guida.
Sarai capace di seguire il tuo percorso.
Un percorso che, se sei abbastanza coraggioso, può iniziare adesso!
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